
Endometriosi: cosa c'è da sapere
L’endometriosi è una malattia complessa e spesso sottovalutata, che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. Si tratta di una condizione cronica in cui il tessuto che normalmente riveste l’interno dell’utero e si sfalda ogni mese durante il ciclo mestruale, cresce in aree dove non dovrebbe trovarsi: può apparire sulle ovaie, sulle tube di Falloppio, sul peritoneo, sulla vescica, sull’intestino o su altri organi pelvici. Questi tessuti, però, pur essendo fuori posto, si comportano come se fossero all’interno dell’utero: crescono, si ispessiscono, sanguinano e rispondono agli ormoni del ciclo; ma non potendo uscire dal corpo come avviene durante le mestruazioni, causano infiammazioni, dolore e, nel tempo, la formazione di aderenze e cisti.
Molte donne scoprono di avere l’endometriosi solo dopo anni di sofferenza, perché i sintomi vengono spesso confusi ridotti a dolori mestruali “normali” o problemi intestinali. Ma è bene chiarire che i dolori mestruali e pre mestruali intensi, la stanchezza costante, e la difficoltà a concentrarsi, non sono affatto normali.
Quali sono i sintomi dell’endometriosi?
L’endometriosi si manifesta in modi diversi da persona a persona: per alcune donne con forti dolori durante il ciclo, per altre comporta dolore cronico anche nei giorni comuni, rapporti sessuali dolorosi, disturbi digestivi, gonfiore addominale e difficoltà a concepire. È una malattia dai sintomi mutevoli, ma soprattutto, è una malattia che merita attenzione. Il problema più grande, forse, è che per troppo tempo non se n’è parlato a sufficienza. Troppe ragazze crescono convinte che il dolore sia normale, che faccia parte dell’essere donna, e che bisogna semplicemente sopportarlo. Niente di più falso!
L'endometriosi è una condizione che richiede una diagnosi tempestiva per evitare complicazioni ma purtroppo, spesso la diagnosi arriva in ritardo: a volte ci vogliono sette, otto o addirittura dieci anni prima che una donna riceva una diagnosi corretta, ma una volta che l’endometriosi viene riconosciuta, è possibile gestire la situazione e riprendere in mano la propria vita.
Non esiste una cura definitiva, ma ci sono molte strade per alleviare i sintomi. Le terapie ormonali, ad esempio, possono rallentare la crescita del tessuto endometriosico con successo. Nei casi più gravi può essere valutata la chirurgia, ma anche la fisioterapia e una dieta adeguata possono avere risultati sorprendenti.
L’endometriosi, però non colpisce solo il corpo, ma ha un impatto sulla mente, sulle emozioni, sulle relazioni e sull’autostima. Chi ne soffre spesso si trova a combattere contro la fatica di essere compresa e contro la paura di non poter realizzare i propri desideri di maternità. Oggi grazie alle associazioni, alle campagne di sensibilizzazione e alle testimonianze di chi ha deciso di condividere la propria esperienza senza vergogna se ne parla di più, e questo è un segnale di cambiamento significativo.
Informare le donne e le ragazze è il primo passo per cambiare le cose. Significa non accettare più che una ragazza cresca nel dubbio, che una donna venga ignorata, che il dolore venga normalizzato; significa porre le basi per un futuro in cui la salute femminile, sia davvero tenuta in considerazione, valorizzata e affrontata come un diritto.






